venerdì 18 marzo 2011

Al 150°

Ore 5:45 Oddio adesso mi alzo...solo altri cinque minuti. Tanto devo prendere il treno alle 6:35 per cui ho 50 minuti per prepararmi, la valigia è quasi pronta posso rimanere ancora un pochino a letto. Mmm che bene nel lettino. Aspetta devo anche lavarmi i capelli. Però scusa se devo partire di qui al massino alle 6:10... è tardissimo e devo ancora lavarmi i capelli. Fa niente, lo faccio domani e oggi mi faccio la coda.

Ore 5:46 L'amara scoperta: nuooo ieri sera ho messo l'olio sui capelli!

La giornata del 15o°dell'Unità d'Italia è cominciato così: al cardiopalma. In 20 minuti mi sono lavata e asciugata i capelli e diecii minuti dopo ero fuori di casa.

Del primo tragitto in treno, ossia il Trieste-Milano, vi so dire poco perchè ero così stanca che ho sonnecchiato con la classe che mi contraddistingue: a bocca aperta. Premetto che fortunatamente in media non riesco ad addormentarmi sui mezzi in movimento tuttavia lo ammetto, ho dormito. E' terribile quando i muscoli della mandibola si rilassano nel sonno. Se sei in pubblico succede sempre che quando ti svegli in primo luogo incroci lo sguardo con qualcuno e ti chiedi da quanto tempo è li che ti fissa "Oddio stavo russando o stavo sbavando?" e poi cominci a darti un tono cioè ti sistemi e gli altri percepiscono il tuo imbarazzo. Ah la dignità questo orpello inutile..

Il tragitto Milano-losanna l'ho fatto con accanto una nonna triestina e due donne, rispettivamente mamma e nonna con annessa figlia-nipote di un anno e mezzo. No, non vi sto per dire che la bambina piangeva, echeppallestibambinicheurlano, le due signore erano brave a badare ai suoi pochi capricci ma devo raccontarvi questa. La bimba piangeva perchè era stufa di starsene seduta allora sua madre da un po' di tempo se la stava portando su e giù in corridoio. Tuttavia, essendo prossimi al confine, la polizia transfrontaliera stava cominciando i suoi accertamenti e di conseguenza bisognava sgomberare il passaggio ma la bambina non voleva saperne di sedersi allora è intervenuta la nonna:
"zitta, zitta che arriva la finanza a prenderti come a zio!"

Come "a zio"? ahahah

Comunque vi voglio parlare di altre cose. Il 17 marzo siamo andati ad una serata italiana che si teneva in un casinò ed io e Luomo eravamo in ritardo. La tipa dell'accoglienza ci ha guardati e ci fa:
"ah voi siete i due"
"sì, sì... ci stanno aspettando. A che tavolo siamo?"
"veramente ci avevano detto che non sareste venuti"

Notare che 3 minuti prima ci eravamo sentiti con gli altri per cui era più o meno impossibile che gli avessero detto una cosa del genere ma posso capire, in fin dei conti sono svizzeri e gli svizzeri odiano i ritardatari. Ma andiamo oltre altrimenti vi annoio. Dopo un pippozzo di un tipo dell'unil sulla cultura italiana, in francese ovviamente, cioè fai la serata italiana e parli in francese chiaro... vabbè dopo di lui è salita sul palco Febe di friends in versione italo-francese: uno strazio. Della serie che se avesse cantato "gatto rognoso" sarei stata più contenta e poi tutti impietositi applaudivano, io compresa, perchè bisogna sostenere gli artisti anche quando fanno pietà e poi così loro sono contenti e si levano prima! Ragionamento sbagliato perchè ai copiosi applausi è seguito l'infausto annuncio:
"Normalmente si ferma qui lo spettacolo ma visto che apprezzate ne farò un'altra!"
Ma perchè a me?
"Questa la dedico a tutti perchè l'amore va e viene ma soprattutto viene![...] Gatto rognoso bel gattone puzzi come un caprone"

Ok, ok il testo della canzone non è l'originale e perdonatemene una.

Poi si è palesata una tipa di Belgrado che ha cercato di accattivarsi il pubblico maschile raccogliendo oggetti di continuo scomprendo così il suo amabile deret. Anche lei cantava e nemmeno male solo che aveva un repertorio tristerrimo e l'esibizione non finiva più. Se dovessi fare la sinossi della sua performance userei la frase di uno dei presenti che ha dichiarato:
"Sarà figa ma ha pure rotto il cazzo."

A presto,
causticissima.









martedì 8 marzo 2011

Animal House


Una casa per gli animali, ecco cos'era. A conduzione familiare per giunta. Il proprietario era un sudafricano di origini inglesi che era emigrato in australia e no, non aveva sposato un'australiana ma bensì un'austriaca mentre alla reception c'era una ragazza francese. "Ma com'è che sei finita qui?"
"eh, sono venuta qui come voi a visitare il posto e ho semplicemente chiesto se potevo rimanere!"
Mi correggo, era una Animal Guest House.

Il posto era davvero carino non solo c'erano un'infinità di animali ma il proprietario ci lasciava entrare a dargli da mangiare! Non a lui... agli animali intendo. Allego fotine =)

In primis potete notare un Emu... che io chiaramente ho scambiato per uno struzzo e ho continuato a considerarlo tale fino a quando tornata a casa ho detto a Mauro:
" C'erano anche gli struzzi!
"Come struzzi? Forse intendi Emu!"

Ed è lì che ho realizzato che l'indizio non era poi così celato. Non so se potete apprezzare la foto che ho fatto con le indicazioni sulla localizzazione degli animali avrebbe dovuto insospettirmi la scritta "Emus" ma a mia discolpa la freccia era situata in maniera ambigua. Ok, ok non ho scusanti.
Poi abbiamo due wallabies, la versione tenera e coccolosa del tipico canguro, e il famigerato koala che non siamo riusciti a vedere da sveglio. Tanto per la cronaca quello nella foto era un Koala di 4 mesi.





venerdì 4 marzo 2011

banali pusciate







Della Great Ocean Road sono state scattate molte foto e questo mi ha fatto pensare. Mi ha fatto pensare che voglio bene alla mia macchinina fotografichina (sono io o suona male fotogra-fichina...). Non so quante ne abbiamo viste assieme ma sono tante. Senza di lei le mie passeggiate da sola in giro per l'Australia sarebbero state molto più imbarazzanti, almeno con lei in mano avevo qualcosa da fare, visto che la speranza di conoscere qualcuno mi aveva abbandonata presto. E con lei ho scattato molte foto. Ecco sono più le foto che mi fanno pensare. Cioè la prima cosa che facevo appena arrivata in un luogo era, taaac, foto. E mi veniva sempre in mente quella scena di full metal jacket, quella del giuramento al fucile, solo che per me suonava così:

Questo è la mia foto. Ce ne sono tante come lei, ma questo è la mia. La mia foto è la mia migliore amica. È la mia vita. Devo dominarla come domino la mia vita. La mia foto, senza di me, è inutile.ecc

E quindi ho scattato delle foto che razionalmente potevo banalmente scaricare da internet, foto che tutti quelli che sono stati in quei luoghi hanno, che non hanno nulla di originale se non il fatto che le ho pusciate io. Ma lasciatemi aprire il capitolo pusciata.


Io e LaMadre eravamo appena arrivate ai dodici apostoli, un posto fantastico sulla Great Ocean Road, e chiaramente volevamo la foto, assieme però perchè "dai, non abbiamo nessuna foto insieme". E foto sia. Allora LaMadre si gira e becca un tipo dietro di noi, un italiano sui 50 anni, un tipo x e gli fa:
"Scusi ci può fare una foto?"
"Sure, dove li?"
"Sì, sì!"
"insieme"
"ve la faccio qui?"
"si"ecc

E qui, devo fare un preambolo. LaMadre mi aveva già informata di quegli emigrati italiani che a forza di parlare inglese, col solito accento italianissimo chiaramente, farciscono l'italiano con delle espressioni ibride, ma non me ne ero mai trovata uno davanti. Voglio dire espressioni del tipo:

"Quando vai a melburne (detto proprio come l'ho scritto)"
oppure
"ero nel Casino (detto senza l'accento) e ho visto 'aaabblodybbbitch!"
ecco, non le avevo mai sentite di persona erano la chimera del nuovissimo contintente... una sorta di versione umana del wombat: rara e di cui hai solo sentito parlare. Ma poi mi si presenta sto tipo, che per comodità chiameremo Ufografo, e la mia fame di italiano farcito wombat è stata saziata. Insomma Ufotografo prende in mano la macchina, prima se l'avvicina al naso per osservarla meglio e poi l'allontana sfoggiando la tipica espressione di chi ha problemi di vista. Lo vedo, è lì, è pronto, nessuna incertezza, l'inquadratura c'è, le persone anche, è pronto al tiro, solo una cosa manca:

"dov'è che devo pusciare?"

Ahahha stavo morendo, la crasi push+schiacciare.. favolosa! Come ho fatto a trattenermi dal ridere non lo so!

Comunque la Great è fantastica, è un posto bellissimo con una vista favolosa e poi con la scusa di questa strada ho visto le balene! Cioè dire visto è una parola grossa perchè in realtà ho visto gli spruzzi delle balene che, essendo un tantinello grandi, non erano vicinissime ma erano balene ve lo assicuro.

E sempre con la scusa della great abbiamo anche visitato un piccolo zoo a conduzione familiare anche se in realtà il clima era più quello del giardino di casa con gli animaletti domestici... ma di questo vi parlerò domani stesso blog stessa blogger, sapete già dove pusciare!