domenica 29 maggio 2011

Mai: Domenica 29 Maggio.

Ci sono telefonate che non si scordano, stamattina ne ho ricevuta una che sicuramente non scorderò mai.

"Ciao Max"
"Ciao, senti... Gheb è morto"

Ci sono telefonate che nella vita non potrai mai scordare.
Ci sono telefonate che non potrai mai dimenticare.
Ci sono telefonate che non si dovrebbe mai ricevere.

Penso a quel Coglione o a quel Poveretto che ti ha investito e non so definirlo, forse dovrei semplicemente chiamarlo quel Povero Coglione che con una manovra azzardatissima ti ha investito ed ucciso. Penso alle persone che erano in moto dietro di te e ti hanno visto morire. Penso a come sia breve la vita e all'ultima volta che ti ho visto. Penso, perché l'unica cosa che posso fare. Penso che mi dispiace che sia andata così, in un attimo, che la vita sia proprio un soffio che in un minuto ti porta e nell'altro ti porta via e non ce la faccio a pensare che non ci sei più. Non riesco a realizzare che non stai guardando il sole, che non stai parlando di computer, giochi e telefoni... non riesco a pensare che la prossima volta che ti vedrò sarà dentro ad una bara.

Oggi ho chiesto dove ti avevano portato. Domanda stupida, dove vuoi essere? Sei in obitorio. Ma tu oggi dove volevi essere? Non so dove stavi andando oggi con la tua moto, non lo so proprio... è un anno che non ti vedo e non lo so proprio. Allora penso di nuovo che non bisogna mai aspettare per fare le cose, mai procrastinare perchè poi succede l'imprevedibile e non puoi più rimediare!

Che brutto, Gheb, che brutto. Sei morto. Ti sto scrivendo e tu sei morto. Non riesco a capacitarmene, allora lo scrivo ancora una volta, sei morto Gheb e per quante lacrime io pianga continuerai ad essere morto. Vorrei poterti dare qualche anno della mia vita per farti godere ancora qualche momento di felicità, di gioia. Vorrei poterti dare tante cose Gheb ma non posso darti nulla.

Tre persone che conosco bene e che ti conoscono bene ti hanno visto morire, molte di più ti hanno visto trasportato in un sacco verso l'obitorio. Io non ti ho ancora visto ma quella chiamata delle 12:55 me lo ha detto: 1 minuto e 53 secondi sono bastati per dirmelo.

"Ciao, senti... Gheb è morto!"
"stai scherzando?"
"no, era in moto e uno ha fatto inversione in tangenziale... lo ha preso in pieno"

Gheb non so cosa dirti, non potrò mai più dirti nulla di persona, è questo il punto: mettere la parola mai in una frase che ti riguarda. Niente punti di ritorno.

Forse dovrei cominciare a parlare di te al passato ma non ci riesco, Gheb. Mai.

lunedì 23 maggio 2011

GP: distributore di Humor e trade-off

In merito al fugace incontro del 6 Maggio

Binario 6: brezzolina soave, pollini che volano, il sole che splende, gli uccellini che cantano si sta proprio bene alla stazione di Venezia Mestre. Mmm che bene che si sta trallallallallà! Spetta però c'è troppa brezzolia necessito di un rapido imbustamento in giacca color fastidio che per chi non lo sapesse è un giacchino dal colore fluo... rosa shocking e il nome dice tutto. Trallallallallà si sta proprio meglio eh.

Oh guarda un treno... per Milano, si ma non è il mio, il mio è il prossimo! Spetta! Spetta! Ma è lui! Oddio è lui!

In preda alla stupidità dell'infatuazione alzo la mano per salutarlo con ancora il quaderno sul quale sto scrivendo l'ultimo post. Ma che faccio? è pur sempre un prof! Tira giù quella mano, fiù non mi ha vista! Però passerà davanti a me, passa, passa... 5, 4, 3, 2, 1...
Eccolo mi vedrà? E se non mi vede? Il battitto diventa accellerato ed ecco che lo sguardo di lui si volta su di me forse infastidito da quel lampo di colore:

"Buongiorno" (io)
"Buongiorno" (lui)

Vedi, ho sempre detto che il color fastidio mi avrebbe aiutata un giorno. Lui, che per problemi di privacy chiameremo GP, ha preso il treno prima ugualmente. Causticissima non approva la cosa ma GP dispensatore di humor e trade-off sei nel mio cuore lo stesso

Falsare il falsabile

Allora: io ho le rughe sulla pancia ed una delle due non passa nemmeno per l'ombelico. Diciamo che ho 2 righe orizzontali in corrispondenza degli addominali, di cui sono sprovvista, o che per meglio dire mantengo nel loro stato dormiente. Ogni tanto mi viene voglia di tracciarmi delle righette verticali per falsare il falsabile...

E poi mi chiedo: ma le modelle non hanno le rughe? O gliele fotoscioppano? No, perchè se gliele fotoscioppano non è corretto eh! In ogni caso io propongo la creazione di una nuova para femminile con conseguente apertura di nuovo mercato. W la crema antirughe per la pancia!


Causticissima in Pillole di causticismo.

mercoledì 11 maggio 2011

Respirare

La vita è strana l’ho sempre sostenuto. La vita è strana perché un lunedì da incubo in cui volevo stare da sola mi ha mandato un uomo per distrarmi un po’. Ero a Barcola come l’ultima volta che avevo deciso di troncare una relazione volevo stare da sola e respirare. Avevo bisogno di respirare, di godermi l’infinito del mare, il sole e la tranquillità e non volevo spartire tutto questo con nessuno. Volevo impormi la solitudine ma la vita me lo ha impedito e mi ha mandato qualcuno con cui parlare, un fotografo, un uomo adulto con cui non avrei mai pensato di parlare di Asia, film coreani e viaggi ed invece…

La vita è anche strana perché ti da le risposte. Arrivano e basta e bisogna accettarle. Oggi cercavo un file e mi è apparsa una mail di cui mi ero dimenticata. La risposta di una mail di ringraziamenti alla mia relatrice della triennale, ve ne posto un pezzetto… due righe che per lei volevano dire tanto in quel periodo della vita:

“Le faccio i migliori auguri per il 'dopo' laurea, cioè per la vita.... che non sarà forse sempre facile.
Ma che spero lei sappia riempire di esperienze umanamente ricche e di affetti, di legami, di relazioni.”