Quei giorni, di norma coincidenti con il venerdì - ma non
necessariamente - in cui ti viene in mente una delle solite canzoni a tema. Quelli
in cui la pubblicità della cedrata Tassoni diventa uno spunto su cui riflettere: “quante cose al mondo vuoi fare costruire, inventare? Ma trova un minuto per te”
19.28
L’occhio vitreo di chi ha visto troppe carte oggi, compilato
troppi moduli, interpretato troppe leggi e si ritrova a fissare uno schermo
continuando a far roteare lo scroll del mouse su e giù quasi ad imitare lo
sciabordio delle onde di un oceano presente solo nel suo cervello.
“Sitting on the dock of the bay watching the tide roll away…”
e te lo dice anche Otis Redding… “I’m just sitting on the dock of the bay wasting
tiiiiiiiiiiiiime”
19.29
In lontananza un gabbiano starnazza.
Macchè lontananza è sulla finestra e tu lavori in mansarda. Vedi
anche la sua sagoma mentre si stringe su se stessa tesa nello sforzo dello strillo. Speri solo che sia l’unico sforzo in cui è tesa perché non riusciresti a reggere anche gli altri tipi di sagoma.
In mente ora hai la pubblicità dello shampoo, “pic
the l’oreal - pic the l’oreal: non brucia
gli occhi ed evita i nodi!” E ti fa immediatamente tornare alla memoria
quel viaggio a Genova quando tu e le tue cugine eravate ancora bambine e
passavate del tempo ad una console, ma non quella di MIMMO AMERELLI. Era una Nintendo-qualcosa
su cui girava il giochino di Sailor Moon che quando calciava Sailor Jupiter
gridava CAPRIA’ GHIDA’. Che poi chissà che cacchio vuol dire in giapponese CAPRIA’
GHIDA’ ma lasciamo stare.
19.30
Ti svegli dall’ipnosi autoindotta. E’ tutta colpa di quel
gallo che, esaurito pure lui, canta a tutte le ore del giorno. Lo hanno
adottato i condomini dello stabile adiacente al Causti-ufficio. Prima era un
gallo randagio. Ancora incredula non ti spieghi come si sia materializzato li. Come
arriva un gallo randagio in centro città sono misteri che non vuoi svelarti.
Preferisci immaginartelo ubriaco stile zio Reginaldo degli Aristogatti mentre
scappa da un tentativo di omicidio tramite soffocamento da ingestione massiccia
di Madeira: oca arrosto con mele e castagne e fegato d’oca annaffiato con
Madeira. E noi lo sappiamo che lui, essendo inglese, va affogato nello Cherry,
noi conveniamo con lui, ma un gallo randagio dove lo affoghi? Gli animalisti all’ascolto ringraziano.
Scroscio di applausi di sostegno.
19.31
Ahaha adesso ridi. Ti è venuta in mente quella battuta di
quella volta.. ahah ma ti ricordi? Che ridere. Ridi da sola. Per fortuna è
rimasta solo una delle tue colleghe.
Per rinsavire cerchi di darti un tono e con il dorso della
mano togli delle inesistenti briciole di gomma da cancellare lasciando delle
strisce incancellabili di smalto rosso sul foglio.
“per fortuna che non è un documento ufficiale” pensi “ma
dovresti decisamente comprarti un top-coat da mettere sopra lo smalto,
decisamente!”
19.32
Cerchi di darti un tono... di nuovo! È la tua
decima ora di lavoro e cominci a canticchiare. Brutto segno. Davvero brutto
segno.
“Andare a casa na-na-na nannna-na” “andare a casa na-na-na
nannna-na” “andare a casaaaaaaa nannanannanna”sulle note di I love you baby di Gloria Gaynor che magicamente
si trasforma in “A casaaaaa.. i just can’t stop saying: a casaaaaa” pronunciando
le parole con uno spiccato accento inglese sulle note di Maria di West Side Story….
19.33
Ti scusi con la tua dirimpettaia che, ormai usa a certe tue
abitudini, ride. Le dici che sì, è arrivato quel momento anche oggi: il momento
di andarsene.
Una volta uscite l’accompagni alla macchina e durante il
tragitto ti escono queste parole:
“trarre è proprio una bella parola. La senti? TRA-R-R-R—R-E!
Bella!” annuisci compiaciuta guardandoti
intorno e aggiungi “Un po’ come DEVOLVERE”
Ti chiedi perché, dopo TRARRE ti sia venuta in mente proprio
la parola DEVOLVERE. Che sia un sintomo
di altruismo? Che sia un sintomo di dualità? Che sia solo un sintomo?!!!!
Ma la radio interna che ti porti addosso da 26 anni ha già
cambiato stazione e canticchi qualcos’altro.
Ecco, quei giorni, di norma coincidenti con il venerdì ma
non necessariamente. Se i casi di - non
necessariamente- ti capitano di martedì sera e hai ancora tutta la settimana
davanti, beh Causticissima, fatti una domanda.. e la domanda è la seguente:
“quante cose al mondo vuoi fare, costruire, inventare? MA
TROVA UN MINUTO PER TE.”
A presto.
Causticissima.