mercoledì 22 febbraio 2012

somebody that i used to know

E' un po' che non riesco a scrivere. Ci ho provato ma non riesco. Non so, non mi viene naturale; forse non avevo niente da dirvi. Niente da condividere. Stasera invece sono in vena di confidenze.

Ripenso ai mesi che sono passati dalla mia laurea: 2. Se invece conto da quanti mesi sono tornata a Udine, beh allora si sale a 5. 5 mesi: nulla; eppure sono cambiate tante cose. Principalmente è cambiata la mia prospettiva di vita. Quando si è studenti si è combattutti da due sentimenti: il rimanere studenti il più a lungo possile e il non rimanerlo per poter finalmente essere pienamente indipendente. Adesso sono 3 giorni che "lavoro" e mi pongo un sacco di domande. Ad esempio: starò facendo la cosa giusta? è il lavoro adatto a me? che senso sta prendendo la mia vita?

Guardo il cielo dall'ufficio: lo vedo terso e azzurro e penso all'Australia. Mi da pace guardare il cielo, mi sembra che per lui sia tutto così facile. Sembra che il nostro sia un inutile affanno.

I "grandi spazi, immensi/E poi tornare qui riprendere la vita/dei giorni uguale ai giorni". Dell'Australia ricordo i momenti in cui guardavo l'immensità del mondo e ci trovavo tutto un suo senso. Ed è li che mi viene in mente la mia relatrice della Triennale che un giorno a lezione ci aveva detto "mio figlio ha passato l'ultimo anno a studiare come un pazzo e non so quanto fosse felice...cercate di fare quello che vi piace". Allora penso a Gheb che... cazzo, adesso che sono a Udine potrei vederlo e invece no! E mi viene un nervoso... penso che non avrei dovuto perdere tanto tempo e avrei dovuto agire, così almeno lo avrei potuto salutare. Poi mi faccio un po' schifo per quello che ho pensato ma ringrazio di essere ancora qui a poter godere della vita.

Tutto questo mentre cerco dare un senso a dei numeri. Mi sento fortunata ad avere un ufficio in cui andare ma allo stesso tempo mi chiedo se è veramente quello che mi piacerebbe fare. Adesso sono nella fase post-studente in cui si è divisi tra la voglia di tornare spensierati studenti e la voglia di avere una casa tutta mia.

Quale sarà il prossimo dilemma?