venerdì 30 marzo 2012

Contabilità


Contabilità

Adesso è tutto così assurdo
sei fuori posto come un Curdo

Peggio di Catricalà


Contabilità
Un elemento imprescindibile
Per un'impresa molto stabile
Che punti all’eternità


Adesso è un lavoro davvero
Ma siamo partiti da zero
All’inizio era poca ragione
Nel vortice della passione
E fare e rifare il contonte

Per ore, per ore, per ore
Aver poche cose da dirti
Paura di a volte gestirti!

Ed io coi miei sbalzi d’umore

E tu con le solite storie

Smenarsi ogni due settimane

Bugie per farti venire

Ma a volte era meglio morire

Contabilità
Un elemento imprescindibile
Per un'impresa molto stabile
Che punti all’eternità

Adesso sembriamo due amici
Adesso noi siamo felici
Si litiga quello è normale
Ma poi si fa sempre il contone

Parlando di dare e di avere
Facciamo duemila preghiere
Tu a volte ritorni un foglietto
Ti strappo e ti butto di getto

Contabilità
Un elemento imprescindibile
Per un'impresa molto stabile
Che punti all’eternità…

To be continue,

Causticissima.

giovedì 29 marzo 2012

Solidarietà ciclistica

E’ arrivata la primavera: gli uccellini cinguettano, i corpi si svestono, i sellini delle bici si scaldano al sole, i fiori fioriscono e gli allergici allergicano. Che volete che vi dica? Mi investono. Anzi, mi vorrebbero eliminare in quanto BICI.

Io bici, loro pedoni.
Io bici, loro automobili.
Io bici, loro motorini.
Tutta una serie di categorie che vorrebbero eliminare le bici dalle strade e più in generale la bicicletta come mezzo di trasporto.

Non so da cosa l’ho capito. Forse dalle auto che se mi vedono accelerano per intimorirmi? O da quelle che fanno le false partenze agli stop perché non attraversi la strada davanti a loro? Credo più che altro siano gli sguardi. Io, bici, in qualsiasi spazio transiti, vengo guardata sempre con la stessa espressione: “Ma proprio qui devi passare?” E’ un po’ come se le biciclette fossero sempre il mezzo sbagliato nel posto sbagliato. Tanto per capirsi le macro casistiche sono 4:

Caso 1. Bici su strada.

“Caro ciclista non sei il benvenuto. La strada è fatta per le macchine: tu sei lento, occupi spazio e mi sa che puzzi anche un po’. Tu e tutta la tua attività fisica.”

Caso 2. Bici su marciapiede.
Caso 2. a. Marciapiede ciclabile.

“Hei guarda, una bici! Certo che sta BC non ha proprio rispetto per niente eh. Io povero pedone non ho nemmeno il diritto di deambulare alla cieca mentre scrivo al telefono”

Caso 2.b. Marciapiede non ciclabile.

“no, ma dimmi te! Un ciclista, ma non hanno le LORO piste ciclabili?! Io pago le tasse anche per le LORO piste, che le usino”

Caso 3. Bici su strisce pedonali.

Il pedone: “Ancora qui sei?non ti avevo detto di andartene? Bici avvisata mezza salvata.”
La macchina: “Non faccio passare quei miserabili di pedoni, figurati se faccio passare te!”

Caso 4. Bici su pista ciclabile.

“Caro ciclista io ho la valigia con le rotelle. Si da il caso che le rotelle siano due e siccome sono sia pedone che ciclo: smamma!”

C’è anche il capitolo mamme con bambini dai 2 ai 5 anni, tipicamente isteriche, iperprotettive e con pargoli ai primi passi. Te sei li con la tua bici che transiti sul marciapiede ciclabile e ti accorgi che a dieci metri da te c’è un bambino che percorre il marciapiede a zig zag. Rallenti e aspetti che la madre intervenga.

Non interviene.

Allora ti fermi e li sì che la mamma interviene, ma non sul bambino, su di te. Ti fissa, ti studia e dopo un’approfondita valutazione: ti odia. Tu, pirata dei marciapiedi che attenta all’incolumità del suo piccolo pargolo.

E come non menzionare il capitolo io BC tu CD! Ossia tu bici e loro iPod, iPod nano e iScolto in genere. Loro, i cidi, hanno le cuffie e giustamente non ti sentono arrivare; ti vedono all’ultimo e si spaventano:

“cacchio ma proprio qui devi passare?”
“Aridaje”

Poi logicamente si limitano a fissarti; di scansarsi per farti passare non se ne parla.

Comunque ci sono molti lati positivi dell’andare in bici. Intanto sei eco-chic che sta sempre bene. Salti sulle radical-chic degli alberi, non spendi in benzina, non ti incazzi se quelli davanti a te guidano troppo lentamente, troppo velocemente, troppo vicino a te, troppo lontano da te ecc. Ma soprattutto ti becchi scene del tipo piccioni che tentano il suicidio sotto le tue ruote e anatre che minacciano bassotti a passeggio.

E' un mondo molto più rilassato e cortese quello dei ciclisti. Tra ciclisti ci si lascia spazio per passare, e poi si sa, molti nemici molto onore…

Un abbraccio,
Causticissima.